Un incontro, escoriazioni sonore, psico attitudinali.
La struttura e' labirintica e la creazione non e' finalizzata ad essa.
Cosa c'e' dentro i Motopolka? Un'idea? Molte idee. Uno spazio? Si,
da Mercurio a Saturno, e oltre. Gia' basta, ma e' piu' una storia
di cantine e cartoni, di polka, sudore, rame e silicio.
Siamo stati coinvolti ed avvolti da un marasma di atomi sonoriferi,
ammantati da stelline e strati i quali, ritagliati, formano questo
progetto. Da un punto di vista prettamente musicale, non abbiamo ne
direzioni ne ambizioni e tantomeno voglia di creare: siamo solo dei
trascrittori di quanto ci gira intorno.
Drummi e saxi, chitarri e sinthi, theremini e bassi, dicono che sia
un'astrofonia panoramica, appunto. A volte celestiale, a volte cupa
e deforme, insomma, chi sono i Motopolkablacksamba?
Andrea si dimena al frullatore, sferzando fendenti alle pelli e accarezzando
cerchi di metallo, delicato e sagace, sa dosare violenza e dolcezza,
veloce e bulboso come sempre.
Alberto ha a che fare con gli oscillatori delle sue diavolerie cibernetiche,
mentre disegna giri asimmetrici con chitarre improbabili. Ha il genio
e la consapevolezza di un ingranaggio inverso.
Joseph, guitar-sound-magic-box-babe, con attacchi di blues, irrefrenabile
e continuo, procede senza sosta emettendo echi da chissa' quali terre.
Marco ha stile. E' un professionista dell'improvvisata, un lupo di
mare, gira attorno al mondo e assorbe emozioni lontane, amplificandole
con la cavita' del sax.
Roberto calmobasso, storicamente, e Alessio bassomosso, attualmente,
a volte si alternano, spianando la strada alle ruote sghembe di questo
strano veicolo.
Fabio lancia strali di synth, salta-salta su tastiera, accorpa tra
classico e futuristico, melodie e fonomi, faro e tappeto.
A volte ci incontriamo e ci salutiamo. Fa sempre piacere incontrare
qualcuno, in questi strani mondi.